Il sistema di saldatura a resistenza è basato sul processo termoelettrico in cui il calore viene creato in seguito al contatto delle parti da unire tramite il passaggio di corrente elettrica, la quale consente un miglior controllo per quanto attiene alla precisione e alla pressione che si intende effettuare. Perché si utilizza il termine “resistenza”? In pratica sta ad indicare la resistenza esercitata dai pezzi sottoposti a lavorazione e dagli elettrodi in modo da produrre calore nel punto in cui avviene il contatto.
L’intero metodo tende a sfruttare il riscaldamento generato per resistenza elettrica e, grazie alla possibilità di effettuare pressione su un punto estremamente preciso, si riesce a saldare due metalli surriscaldando solo una porzione limitatissima dei componenti. La saldatura a resistenza segue praticamente lo stesso principio che viene messo in atto per azionare le serpentine di riscaldamento: il passaggio di corrente in una resistenza che va a generare calore. Si tratta di una tipologia di saldatura che spesso è automatizzata, ragion per cui si presta ad un esteso utilizzo nel settore dell’automotive e nella realizzazione di prodotti elettrodomestici.
Ma quali sono i benefici principali di questa tipologia di saldatura? Proviamo a farne un elenco esaustivo:
• Garanzia di sicurezza assoluta per il tecnico operatore grazie alla bassa tensione
• Riduzione sensibile dei tempi di lavorazione necessari
• Inutilizzo di materiali di consumo (come leghe di saldatura o elettrodi per la saldatura)
• Basso impatto ambientale
• Formatura di un giunto elettromeccanico